Buongiorno a tutti,

pronti per questa nuova giornata di lavoro. Tempo grigio in quest'angolino di Londra e tutto bene.

Oggi seconda giornata di lavoro per i nostri studenti, che stanno tutti bene ed oramai si sono adattati sia al clima che al posto. A parte un buon piatto di pasta da far trovare loro per il pranzo (o la cena) di sabato prossimo... resterebbero qui ancora molto volentieri.

Quest'oggi andiamo a trovare un pò di ragazzi/e sul luogo di lavoro.

In realtà in mattinata ci dividiamo, i miei colleghi passano da scuola per un pò di questioni burocratiche  e io mi reco a Lewisham, sobborgo ad una fermata di treno dalla nostra base operativa (leggesi bed and breakfast).

Nella foto qui sopra il Charity Shop nel quale lavorano Giorgia e Carola (eccole nella foto qui sotto). Giorgia era alla cassa e Carola a sistemare i vestiti nelle vicinanze. Con loro la coordinatrice. Le ho trovate contente del luogo e mi hanno invitato ad acquistare qualcosa in quanto si possono trovare anche delle belle occasioni.

Tutti gli studenti al seguito lavorano in un Charity Shop. I Charity Shop sono dei negozi gestiti da volontari che si occupano di rivendere oggetti di seconda mano, il ricavato viene poi devoluto ad un’associazione benefica. Al loro interno si possono trovare le cose più svariate: vestiti, biancheria, scarpe, accessori, borse, libri, videogiochi, audio cassette, vinili e dvd. Ma non solo! Molto interessante è l'osservare come siano frequentati da persone di tutte le fasce sociali.

In questo Charity un pò più grande ci lavorano le quattro studentesse delle prossime due foto.

Qui si vendono anche elettrodomestici e arredamento. Il piano terra è il negozio, al primo piano il magazzino, pieno di polvere.

Gli oggetti presenti in questi Charity sono regalati da chiunque non ne abbia più necessità. Il profitto ottenuto viene interamente destinato ad opere di beneficenza e a coprire le spese di amministrazione dei negozi. A parte i manager che sono retribuiti, all’interno del negozio lavorano volontari che si occupano della vendita, a selezionare gli articoli regalati (non tutti sono adatti alla vendita), a lavarli e sistemarli e poi a venderli al pubblico.

Alessia e Anna dedite alla pulizia di elettrodomestici. Tutti i nostri studenti stanno in piedi durante il loro orario di lavoro che è (eccezioni a parte) dalle 10 alle 16 e comprende una pausa pranzo. Alessia mi porta a fare la visita guidata del negozio e si muove come se fosse qui da anni. 

Alice e Beatrice oggi sono in magazzino e si occupano di etichettare tutti i prodotti. Essendo prodotti che arrivano da ovunque, poi bisognerà mettere anche il prezzo di vendita.  In Italia, purtroppo questi negozi non ci sono. 

Purtroppo anche nel mondo della beneficenza (forse soprattutto nel mondo della beneficenza) non si può stare tranquilli. Esistono infatti delle associazioni fittizie che dichiarando di raccogliere fondi per una causa benefica, lucrano sulla buona volontà delle persone. Qui vengono detti Bogus Charity Operations. Possono trattarsi di persone che raccolgono vestiti porta a porta, negozi in cui non è chiaro a quale associazione verrà devoluto il ricavato delle vendite o che percentuale del ricavato verrà consegnata alle Charity. In questo modo, molto intelligente, tutti gli oggetti superflui li si danno ad un Charity di quartiere. E non avete idea di quanti ce ne sono!!

Questa è la stanza della pausa pranzo delle quattro ragazze che ci lavorano.

Il primo Charity Shop della storia aprì nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, dalla Croce Rossa per raccogliere fondi al numero 17 di Old Bond Street. Nel periodo della guerra furono aperti circa 150 Charity Shop temporanei dalla Croce Rossa.

Per la pausa pranzo, aggancio i miei due colleghi e ci spostiamo nella città passando per Little Venice. Questa è una zona caratteristica di Londra con i suoi incantevoli canali. E' un quartiere pittoresco che ospita localini caratteristici, pub accoglienti e bei ristoranti. Noi siamo solo di passaggio, anche oggi abbiamo macinato tanti chilometri. Lorenzo ha un'app che li sta contando quotidianamente... mi sono spaventato quando mi ha detto che sabato abbiamo percorso 17 chilometri (a piedi)!

In realtà più che piccola Venice a me pare piccola Amsterdam... 

Pranziamo e proseguiamo il percorso. I colleghi sono passati da due ragazzi che lavorano di fronte a scuola. Ma non abbiamo documentazione fotografica. Posso chiedere se ci pensano loro ad inviarci una bella foto, così resterà nei ricordi anche il loro angolino di lavoro (a proposito, è ancora online in primo blog che feci 7 anni fa, a Ealing, un altro borgo a nord est di Londra: come passa il tempo, pare ieri e invece quei studenti ora staranno finendo l'università... ah si, i più bravi, naturalmente!)

Comincia a piovere. Ci spostiamo a sud di Londra, in particolare nella Walworth Road dove c'è l Charity Shop nel quale lavorano altre 4 ragazze. L’idea dei Charity ebbe così tanto successo che oggi questi negozi si trovano praticamente ovunque. In Inghilterra ci sono oltre 9000 Charity Shops, e c'è un'organizzazione che ne stabilisce le regole: la Charity Retail Association (CRA) http://www.charityretail.org.uk/.

Ecco le inseparabili Caterina e Giorgia. Anche oggi a stirare (ieri erano stanche, oggi va già meglio). Sono contente di vederci, noi ci presentiamo alle due responsabili e poi (casualmente) tutti e tre acquistiamo qualcosa. I prezzi sono sorprendentemente bassi. Libri, dischi, dvd a 2 pounds... In questo negozio lavorano anche Greta e Alessandra (che non hanno voluto essere fotografate). Tutti i coordinatori dei negozi visitati oggi ci hanno detto che i nostri studenti/esse parlano bene l'inglese. Magari però, chi lavora in magazzino non ha modo di esercitarlo. Ad ogni modo non hanno un ruolo fisso in negozio ma a rotazione si occupano un pò di tutto (magazzino compreso), ma anche riordino, cassa, ascoltare le richieste dei clienti... quello che serve.

Il nostro viaggio prosegue ed arriviamo nella Denmark Hill, questo è un Charity di qualità (anche loro si differenziano per livello, non sono tutti uguali). Le ragazze ci raccontano che le persone non sono per niente imbarazzate a comprare usato, anzi, è un'azione entrata nella loro quotidianità. A dimostrazione di ciò, il fatto che i Charity Shops vengono frequentati da gente di tutte le fasce sociali. I pregiudizi che in alcuni luoghi fermano i compratori (come l'assurdità che l'usato sia qualcosa di vecchio e sporco), non esistono più. 

Eleonora e Beatrice oggi si occupano del magazzino.  In questo negozio si vendono anche abiti da sposa! Ho visto una giacca molto bella in vendita a 8 pounds... peccato che abbia già la valigia piena!

In cassa Beatrice e Francesca. 

Nei Charity Shop oggi lavorano più di 200mila volontari. Le donazioni di oggetti da vendere, abbigliamento, accessori, oggetti per la casa, libri, dischi, quadri, giocattoli, vengono fornite da tutti coloro che hanno fatto un bel "decluttering": una pulizia di ciò che non serve più, sistemata in pacchi che vengono tipicamente raccolti porta a porta, e poi portati nei vari negozi. Nel retro del negozio gli oggetti vengono smistati, rinfrescati nelle lavatrici presenti in molti casi, o portati a casa da uno dei volontari, ordinati, prezzati, e sistemati negli scaffali, con i (pochi, secondo le statistiche) oggetti non presentabili che vengono portati alla discarica. 

Ci spostiamo a Peckham sempre più a sud, e si son fatte le 16.30. In questo Charity ci lavorano tre ragazzi. Qui ci sono anche mobili, oggettistica per la casa (piatti, bicchieri...) e... una bella bicicletta! 

Li incontriamo subito fuori dal negozio, avevano appena terminato la giornata di lavoro. Da sinistra: Lorenzo, Edoardo, Matteo, Margherita e Arianna. Quest'ultime, avendo finito alle 16 e lavorando ad un isolato di distanza sono passati a prenderli per tornare a casa insieme e chiacchierare un po'. Probabilmente si accorderanno anche per cenare insieme. A gruppetti e non tutti, anzi, la sera si incontrano per stare insieme.

Questo il Charity di Margherita e Arianna.

Stasera pioggia. E molti ragazzi/e cenano a casa. Matilde e Elena ci inviano la cena che hanno preparato loro per tutta la famiglia! Tarallini al paté di olive, tarallini, caprese, trofie al pesto. Dolce: torta al cioccolato e dei saccottini alla marmellata. Buona!

Noi raggiungiamo la nostra location, stasera in tempo per fare anche il bucato. 

Questa la vista dalla mia finestra. Poi cena e a letto presto.

Buona nuova giornata.